|    CATTEDRALE 
              DI SAN NICOLA SAN PIETROBURGO
   Situata immediatamente a sud del Teatro Mariinsky e circondata 
              su due lati da canali, questa chiesa di colore azzurro è 
              una delle immagini da cartolina più perfette della città. 
              Con le sue guglie barocche e le cupole dorate, è una delle 
              chiese più amate di San Pietroburgo ed è una delle 
              poche che continuò a essere attiva in epoca sovietica, quando 
              la religione era in effetti proibita. Soprannominata Chiesa del 
              Marinaio (San Nicola è il patrono dei marinai), contiene 
              numerose icone del XVIII secolo e una splendida iconostasi di legno 
              intagliato.
 La graziosa torre campanaria si affaccia sul canale, 
              attraversato dallo Staro-Nikolsky most (da questo ponte se ne possono 
              scorgere altri sette, più di quanti se ne vedano da qualsiasi 
              altro punto della città).
 San Nicola
 Nacque a Patara, in Turchia, da una ricca famiglia. 
              Divenne vescovo di Myra, in Lycia, una provincia dell'Asia Minore, 
              nel IV secolo. Morì il 6 dicembre 345 o 352, giorno in cui 
              viene festeggiato.   Le fonti sul Santo sono davvero numerose anche se spesso è 
              difficile decidere quali siano attendibili.
 Non si sa, ad esempio, se partecipò davvero al consiglio 
              di Nicea nel 325, nel quale avrebbe fermamente condannato l'Arianesimo. 
              Si ritiene certo che comunque, all'Arianesimo, si oppose fermamente, 
              tanto che secondo San Metodio fu solo grazie a lui che a Myra quest'eresia 
              non si diffuse.
 
 Si sa che fu cresciuto fin da piccolo secondo i precetti del Cristianesimo, 
              e che i suoi genitori morirono quando era ancora giovane; fu imprigionato 
              e torturato prima che l'editto di Costantino ponesse fine alle persecuzioni.
 
 Ed era un uomo deciso. Ebbe fama per pietà e zelo. Si diceva 
              che compisse miracoli.
 Alla sua morte le spoglie vennero deposte nella cattedrale di Myra, 
              dove restarono fino al 1087, anno in cui vennero trafugate da un 
              gruppo di cavalieri italiani camuffati da mercanti e portate a Bari 
              dove sono tuttora conservate. I Baresi ne fecero il loro Santo protettore.
 Negli anni che seguirono la sua morte si diffusero numerosissime 
              "voci".
  Una delle più famose, e confermata da Dante nel Purgatorio 
              (XX, 31-33) è quella delle tre giovani poverissime destinate 
              alla prostituzione. Nicola, addolorato per il destino delle tre, 
              figlie di un nobiluomo caduto in miseria e perciò impossibilitato 
              a procurare loro il patrimonio necessario a sposarsi, decise di 
              intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una 
              finestra sempre aperta della loro abitazione, i tre sacchi di monete 
              che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda 
              notte, si racconta, le cose andarono come aveva stabilito. Tuttavia 
              la terza notte Nicola trovò la finestra inspiegabilmente 
              chiusa. Deciso a mantenere fede comunque al suo proposito,si arrampicò 
              sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, 
              dov'erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità 
              del nobiluomo e delle sue tre figlie. Da ciò la tradizione 
              che San Nicola porti doni ai bambini scendendo dal camino nottetempo. 
              Infatti in altre versioni posteriori Nicola regalava cibo alle famiglie 
              meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le 
              finestre.
 Secondo altre leggende sarebbe entrato in possesso del Sacro Graal che, oltre ad essere responsabile della sua capacità di "produrre 
              in abbondanza" da regalare, sarebbe anche stato la causa del 
              trafugamento delle sue spoglie per volere di Gregorio VII.
 Un'altra "voce" racconta che una volta fece liberare tre 
              uomini innocenti opponendosi fermamente al governatore Eustatio 
              che ne aveva già ordinato l'esecuzione.
 E un'altra ancora narra che tre legati imperiali furono accusati, 
              per invidia, dal prefetto Ablavio, e ricordandosi dell'episodio 
              del governatore Eustatio (che non solo aveva liberato i tre innocenti, 
              ma si era persino pentito) questi tre avevano pregato San Nicola. 
              Durante la notte il Santo sarebbe apparso in sogno all'imperatore 
              Costantino e ad Ablavio, sicchè Costantino decise di interrogare 
              i legati sotto accusa; decise poi di liberarli saputo del "sogno 
              simultaneo" e, dai tre, delle loro preghiere a San Nicola.
  La ragioni del trafugamento delle spoglie furono il fatto che il 
              territorio di Myra era caduto in mano Musulmana, la devozione certamente 
              diffusissima , come ci dicono le fonti dell'epoca, e in più 
              una ragione meno nobile, e cioè il valore meramente economico 
              che le reliquie avevano in quegli anni. Tant'è che Venezia 
              e Bari entrarono in competizione per ottenerle, benchè quest'ultima 
              abbia anticipato l'altra trafugandole il 9 Maggio 1087.
 Il papa stesso, Urbano II, fu presente all'entrata solenne delle 
              reliquie nella cattedrale costruita per ospitarle.
 Con le reliquie in Italia, la devozione si diffuse di più 
              anche nell'Europa Occidentale. In Gran Bretagna si contano più 
              di quattrocento Chiese intitolate a San Nicola. Devoti anche il 
              Belgio e l'Olanda.
 Non si dimentichi, infine, che San Nicola è tenuto in grandissima 
              considerazione dalla Chiesa Ortodossa e che è il Santo Patrono 
              in Grecia e in Russia.
 San Nicola viene considerato patrono di chiunque si trovi in circostanze 
              sfavorevoli. Dei naviganti in primis, giacchè si dice che 
              solo pregando il Santo l'equipaggio che portava le reliquie sia 
              giunto salvo dalla tempesta fino a Bari. Più in generale 
              dei viaggiatori.
 Ma anche dei ladri e dei giudici (e addirittura 
              degli assassini), dei prestatori su pegno e dei poveri (a Venezia 
              il quartiere povero era quello dei "Nicolotti"), degli 
              scolari, dei bambini. A quasi ultimi porta doni, ancora in molti 
              posti, dove non è stato soppiantato da Babbo Natale o chi 
              per esso.
   Nikolskaya pl 1/3Metro Sadovaya
 Orario di apertura 9-19
 Ingresso libero
     
  
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